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Alì Superiore e Itala: i miei 50 anni con Discover Messina

Il mio racconto prende origine da un lontano anno, il 1969, quando io nascevo e il mondo assisteva allo sbarco del primo uomo sulla Luna.

Dopo quell’anno fu un lungo periodo di vita vissuta con alti e bassi e con un trascorrere del tempo molto più lento di oggi, con tante mete da raggiungere e tanti interrogativi: chissà cosa farò da grande? Come sarò a 30 anni? Dove sarò a 50 anni?

Ecco che il 28 aprile 2019, con la giornata di “Una Domenica al Borgo di Alì Superiore e Itala”, la mia vita si allinea, come una parallela, contemporaneamente alle vostre attività di Discover Messina Sicily, nelle vesti di partecipante e testimone di un meraviglioso ricordo, quello vissuto con mia sorella e mio padre ed insieme a voi riservatamente, nel giorno del mio cinquantesimo compleanno.

Quel dì, quei due piccoli centri collinari da voi scelti, ignari di unire i paesi natali dei miei genitori, hanno tirato fuori la memoria della mia infanzia con i ricordi più belli ed un inaspettato entusiasmo, in un anniversario che avrei volentieri rifiutato di trascorrere in assenza di mia madre, scomparsa da poco tempo, per il turbinio di tristi emozioni e sentimenti dolorosi che ciò mi arrecava.

Inoltre, quei due borghi con il prestigioso Duomo di Sant’Agata in Alì Superiore e l’architettura arabo-normanna della chiesa dei Santi Pietro e Paolo in Itala, alla fine ahimè, hanno prevalso nella mia scelta di cosa fare e con chi stare quel giorno, rinunciando così all’invito di un mio grande amico di nome Achille, che senza saperlo probabilmente avrei rivisto per l’ultima volta in occasione di una sua partecipazione ad una mostra di pittura e poesia tenutasi nel centro di Messina.

In quel vostro itinerario tantissimi furono i pensieri nel visitare il maestoso Duomo di Sant’Agata in Alì Superiore: rivivere la piazza, memore di molteplici episodi vissuti nel corso della mia vita, dall’appuntamento della messa domenicale con la mia famiglia da bambino; alle maestose Festi Ranni in onore della Santa Patrona, richiamo in agosto di centinaia di turisti ed emigranti con la processione di due piccole vare, il Cilio del pane e il Cilio dell’oro; al meraviglioso coro ligneo, narrante il martirio e il seppellimento della santa, così minuziosamente descritto dalla vostra guida che mi ha portato a scoprire particolari da sempre sconosciuti; al museo allestito all’interno del suddetto Duomo con i tesori d’argento della Parrocchia; fino all’ultimo saluto reso a mia madre qualche anno fa nella stessa chiesa di Sant’Agata.

Gustoso ed allegrissimo poi nel corso del vostro itinerario turistico, il pranzo conviviale, allietato da un divertente animatore in veste di menestrello musicale con tanto di chitarra e marranzano, accompagnato dal piccolo giullare che a suon di tamburello siciliano ha regalato tanta dolcezza e spensieratezza a quel momento in sala, conclusosi poi con splendide declamazioni di poesie dialettali di uno dei commensali.

Anche se tutto ciò mi regalava entusiasmo in quella particolare giornata, il mio pensiero andava sempre all’amico Achille che avevo un po’ trascurato con la mia assenza; ma che per fortuna mio padre a conclusione del banchetto decise, separandosi dalla nostra comitiva di gitanti, di raggiungere nel pomeriggio alla mostra di pittura e poesia tenutasi in città.

Achille, felicissimo di vedere mio padre ricevendolo con travolgenti esternazioni di affetto che solo lui sapeva fare, concluse quella mia giornata, mentre in pullman si procedeva con il gruppo di gitanti sulla strada del ritorno, strillandomi al telefono, con grande gioia, che era riuscito a guadagnarsi per quella mostra di pittura l’assegnazione di un primo premio per la sua originalissima e creativa opera di scultura.

E oggi dunque, nell’album dei ricordi dei miei compleanni, raccoglierò alcuni scatti fotografici di quella splendida domenica di aprile, trascorsa, grazie alla vostra iniziativa, in compagnia di nuovi amici tra colline a me care, insieme alla foto che ritrae il mio vecchio caro amico Achille nella felicità di ricevere il suo ultimo premio prima di salutare, da lì a pochi giorni, la sua tanto amata vita terrena.

Roberto Schirò

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