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Una piccola Barcelona in Sicilia: Borgo Parrini Palermo

A pochi km da Palermo, si trova un borgo vicino Partinico, una minuscola ma preziosissima località, che rappresenta un vero e proprio museo a cielo aperto di vivacissima arte contemporanea: si tratta di Borgo Parrini Palermo, una meta molto interessante da visitare durante un tour della Sicilia Occidentale.

Per le sue vie colorate e per i meravigliosi murales, il borgo vicino Partinico è considerato uno dei luoghi più fotografati della Sicilia Occidentale, molto apprezzato sui social network, soprattutto Instagram (#borgoparrini 10,707 posts).

Basta un’ora per visitare Borgo Parrini Palermo, e perdersi nell’ammirare in ogni angolo le opere d’arte che si ispirano all’arte di Antoni Gaudì, il celebre architetto della Sagrada Familia di Barcelona: i coloratissimi murales decorano le facciate delle piccole abitazioni ristrutturate, tanto che per un attimo ci sembrerà di trovarci a Barcelona di Spagna, passeggiando lungo il quartiere L’Eixample o al Passeig de Gràcia, dove si trovano prestigiose opere gaudiane come Parco Guell, Casa Batllò, Casa Milà.

Borgo Parrini Palermo: quando e come nasce

Le origini di Borgo Parrini Partinico Palermo vanno rintracciate al XVI secolo, quando i Padri del Noviziato dei Gesuiti acquistarono dei campi che si trovavano intorno a Partinico: da qui deriva il nome Parrini, che in dialetto siciliano significa preti. I Gesuiti rimasero fino al 1767. Più tardi, nella seconda metà dell’800, il principe francese Henri d’Orleans duca d’Aumale acquistò un feudo conosciuto come “Lo Zucco” e vi creò un’azienda agricola che produceva un ottimo vino moscato, il moscatello dello zucco.

L’azienda vinicola si trovava tra i comuni di Carini, Montelepre, Giardinello, Terrasini e Borgo Parrini Partinico e dava lavoro a 300 operai. Alla morte del duca, avvenuta il 7 Maggio del 1897, il borgo vicino Partinico venne suddiviso tra i suoi eredi: una porzione del feudo spettò al pronipote Roberto Luigi Filippo, che tenne in vita l’azienda sino al 1923.

In seguito, Borgo Parrini Palermo passò ai Principi di Gangi fino agli anni ’50 quando, anche a causa della crisi successiva alla Seconda Guerra Mondiale, molti abitanti decisero di abbandonare il borgo vicino Partinico per raggiungere le grandi città. Borgo Parrini Partinico Palermo rimase così quasi del tutto disabitato e in decadenza. Oggi gli abitanti sono circa un centinaio.

Una decina di anni fa circa, l’imprenditore locale Giuseppe Gaglio, nato e cresciuto a Partinico, acquistò una palazzina nella piazza centrale di Borgo Parrini Palermo e la ristrutturò ispirandosi all’arte moderna di Antoni Gaudì: Gaglio comprò altri edifici e ruderi ristrutturandoli (su ognuno compare la sua firma) e contribuendo alla rinascita del borgo vicino Partinico e al suo rilancio, in special modo turistico, tanto da essere considerato una Barcelona in miniatura.

Gli edifici ristrutturati, ispirati allo stile di Gaudì, sono caratterizzati da facciate dipinte con colori sgargianti, da murales realizzati da artisti siciliani, da piastrelle e frammenti di ceramiche siciliane: vere e proprie opere d’arte a cielo aperto!

Borgo Parrini Partinico: cosa vedere (e cosa mangiare)

L’itinerario alla scoperta di Borgo Parrini Partinico parte dalla Chiesetta di Maria SS. del Rosario, eretta dai Padri Gesuiti nel ‘600, in cui è esposto il dipinto ad olio raffigurante la Madonna del Rosario (restaurato nel 2016). Nel 1959 al posto della Cappella dei Parrini, ormai inagibile, venne costruita l’attuale nuova chiesa, costituita da un’unica navata con tetto a capriate lignee.

Durante la nostra passeggiata a Borgo Parrini Partinico Palermo potremo ammirare i murales dedicati alla poetessa Frida Kahlo (“Frida alla Luna”, opera di Peppe Vaccaro) e a Franco Battiato (realizzato nel 2021 dall’artista monrealese Rocco Micale, a seguito della scomparsa del cantautore siciliano). Sulle facciate, colorate di giallo e azzurro, compaiono famose citazioni di Nelson Mandela, Papa Giovanni Paolo II, Gandhi, e lo stesso Antoni Gaudì.

Vi è anche un omaggio a Dante Alighieri e alla Divina Commedia, con il suo inconfondibile profilo e i suoi celebri versi dipinti su una piastrella in ceramica smaltata: “Fatti non foste a viver come bruti/ma per seguir virtute e canoscenza” (Inferno, XXVI).

Non possono mancare, tra i vicoli e i bagli, le tradizionali pigne siciliane in ceramica e le Teste di Moro. Non solo le facciate, ma anche gli interni sono ristrutturati e degni di una visita: all’interno della Casa-Museo di Borgo Parrini Partinico possiamo immergerci nell’atmosfera del XIX secolo, con le cucine in muratura, le piattaie, le ceste e gli attrezzi del contadino, la camera da letto e i saloni situati al primo piano.

Ma Borgo Parrini Palermo è anche gastronomia. Il prodotto tipico è u pani ri parrini: si tratta di un tradizionale pane casereccio la cui ricetta è da rintracciare al tempo dei Gesuiti. I panifici locali, specializzati nell’antica arte del pane a legna, utilizzano forni alimentati con profumatissimi gusci di mandorle: ogni giorno si sfornano focacce, sfincioni con pomodoro e cipolla, pizza al limone e biscotti.

Nel periodo di Natale, tutto il borgo vicino Partinico partecipa al Presepe Vivente, e si anima con le caratteristiche luci e decorazioni natalizie. Infine, la nostra visita a Borgo Parrini Palermo comprende il Caffè Letterario ovvero un centro culturale dove si organizzano eventi, conferenze e concerti a cura delle associazioni locali “I campanili di Borgo Parrini” e “La via dei mulini”.

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