Ho sempre amato viaggiare.
E quando non l’ho potuto fare fisicamente ho viaggiato con la fantasia, attraverso la visione di documentari e storie di viaggi che mi hanno sempre affascinata.
Dovunque si parli di viaggi, di partenze, di gite, immediatamente scatta in me la voglia di partire, anche senza una meta precisa, l’importante è partire. Sono stata fortunata perché ho sposato un uomo che appena sente la parola “partenza” o “viaggio”, è già sulla macchina, pronto ad iniziare un nuovo percorso, raggiungere una nuova meta, iniziare un itinerario.
E insieme ne abbiamo fatti tanti di viaggi, anche avventurosi e al limite dell’incoscienza, come quando siamo partiti nel 1981, il 12 agosto per l’esattezza ed in piena calura estiva, con una Fiat 127 rigorosamente senza aria condizionata, con mio figlio di 4 mesi al seguito e ci siamo sparati 2000 km all’andata e altrettanti al ritorno, attraversando tutta l’Italia per arrivare nell’alta Francia, ai confini con il Lussemburgo, con i nostri genitori imbufaliti che accendevano ceri a tutti i Santi. Direte voi “Vabbè ma eravate giovani”.
E qui vi sbagliate perché queste follie “viaggiatorie” le abbiamo fatte anche ora che siamo “diversamente giovani”.
Tutti i viaggi che ho fatto, le gite e le escursioni a cui ho partecipato mi hanno sempre lasciato qualcosa di unico, di speciale, di indimenticabile, ricordi di luoghi, di persone, di cibo, di sensazioni, a volte anche spiacevoli, perché no, ma sono sempre tornata a casa più ricca di qualcosa che si è aggiunto al bagaglio che conservo nella cantina della mia memoria.
Racconti di escursioni vissute
Devo dire che quasi tutti i viaggi, almeno quelli più lunghi e articolati, li ho sempre fatti con la mia famiglia, ma quelli fatti in gruppo, le gite per intenderci, sia quelle di un giorno che quelle più lunghe, hanno un sapore ed un significato diverso.
Ecco che lì scopri anche lo stare insieme ad altre persone, a volte mai viste prima, ma con un unico intento: divertirsi insieme, scoprire luoghi, panorami, vivere esperienze che rimangono associate ad un gruppo, ricordandone i componenti, alcuni di più, altri di meno, con altri ancora sviluppando un’amicizia destinata a durare nel tempo e che trae inizio proprio da un partire insieme e condividere una…gita, ma che a questo punto “NON È SOLO GITA”.
È molto altro, è un punto di partenza e di arrivo verso una meta speciale che comprende amicizia, sensazioni, gioie, divertimento, sapori, risate, condivisione.
Ho fatto questo incipit per riagganciarmi al racconto delle mie esperienze con questo meraviglioso gruppo e per fare comprendere lo spirito con cui mi approccio nel fare un’escursione, una gita, un viaggio. Ebbene, ho conosciuto Discover Messina Travel grazie alla mia amica Rita che mi ha mandato la locandina informativa su una gita a Montalbano Elicona, proponendomi di andarci insieme.
Ero già stata altre volte a Montalbano Elicona, ma non avevo mai visto i megaliti dell’Argimusco e così ho pensato che fosse l’occasione giusta per poterlo fare. Mi sono resa conto già da subito, appena arrivata al punto di partenza sul Viale Boccetta, che non sarebbe stata la solita gita.
Conoscendo gli organizzatori Giacomo, per primo, e poi i ragazzi e le ragazze dello staff che ci hanno accompagnato, a pelle ho provato una empatia particolare, un’aria di famiglia piacevolissima, che ho poi ritrovato e rafforzata durante le altre escursioni a cui ho partecipato, Rometta Superiore e Novara di Sicilia.
Già sull’autobus (comodissimo) durante il tragitto, mi sono sentita subito a mio agio, lo staff è sempre stato attento e disponibile ad ogni richiesta, illustrando dettagliatamente tutte le fasi del viaggio. Tra i partecipanti si è creata anche un’atmosfera amichevole e con alcuni di loro è nato un feeling particolare che è continuato anche nei giorni successivi, con scambio di messaggi e intenzione di incontrarsi per un caffè o una pizza. Ma andiamo con ordine.
Montalbano Elicona: una Domenica al Borgo 30 giugno 2019
Come dicevo, ero già stata diverse volte nello splendido borgo di Montalbano Elicona, ma stavolta è stato diverso. Ho visitato un paese nuovo, come se non ci fossi mai stata e questo grazie all’inarrestabile, inarrivabile, inimitabile portento che è l’Arch. Nino Principato, un vulcano sempre attivo, instancabile cultore di tutto ciò che ruota attorno al Sapere, alla Cultura, alla Scienza.
Non c’è sassolino di cui lui non conosca la storia nei minimi particolari e non c’è modo di “sfuggire” alla sua immensa, quasi sovrumana conoscenza dell’Arte, dell’Architettura e della Storia. Le descrizioni dei Monumenti, delle Chiese e degli altri siti interessanti che visitiamo diventano appassionanti perché misti a racconti suggestivi, a tratti pervasi da misteri e da inquietanti eventi paranormali che catturano l’attenzione di chi lo ascolta.
Impossibile, quindi, sottrarsi al fascino delle sue narrazioni che ci riportano indietro nel tempo, facendoci rivivere tempi antichi, attraverso i racconti minuziosi di personaggi storici ed eventi legati al luogo oggetto della descrizione.
Ma l’esperienza più affascinante, senza alcun dubbio, è stata entrare in quel luogo straordinario che è l’Altopiano dell’Argimusco, un luogo magico, sospeso tra realtà e immaginazione, con i suoi megaliti dalle forme affascinanti che mi hanno lasciato senza fiato.
Le sagome di pietra suscitano emozioni straordinarie: il Maschio e la Femmina, eretti in un perenne ed immutabile corteggiamento, il Teschio e la Civetta, ma soprattutto l’Orante che, osservata al tramonto e da una particolare prospettiva, regala uno spettacolo naturale suggestivo in un’atmosfera quasi incantata.
Difficile dimenticare le sfumature rossastre del tramonto che si insinua tra i blocchi di pietra a delinearne i contorni e a creare la magia del creato nella sua immensità. Uno spettacolo che lascia attoniti e ammutoliti, affascinati dal divino che si percepisce e che trasuda da ogni roccia e persino dalla vegetazione che vi è intorno.
Rometta Superiore: una Domenica al Borgo 10 novembre 2019
Come dicevo, ero già stata diverse volte nello splendido borgo di Montalbano Elicona, ma stavolta è stato diverso. Ho visitato un paese nuovo, come se non ci fossi mai stata e questo grazie all’inarrestabile, inarrivabile, inimitabile portento che è l’Arch. Nino Principato, un vulcano sempre attivo, instancabile cultore di tutto ciò che ruota attorno al Sapere, alla Cultura, alla Scienza.
Non c’è sassolino di cui lui non conosca la storia nei minimi particolari e non c’è modo di “sfuggire” alla sua immensa, quasi sovrumana conoscenza dell’Arte, dell’Architettura e della Storia. Le descrizioni dei Monumenti, delle Chiese e degli altri siti interessanti che visitiamo diventano appassionanti perché misti a racconti suggestivi, a tratti pervasi da misteri e da inquietanti eventi paranormali che catturano l’attenzione di chi lo ascolta.
Impossibile, quindi, sottrarsi al fascino delle sue narrazioni che ci riportano indietro nel tempo, facendoci rivivere tempi antichi, attraverso i racconti minuziosi di personaggi storici ed eventi legati al luogo oggetto della descrizione.
Ma l’esperienza più affascinante, senza alcun dubbio, è stata entrare in quel luogo straordinario che è l’Altopiano dell’Argimusco, un luogo magico, sospeso tra realtà e immaginazione, con i suoi megaliti dalle forme affascinanti che mi hanno lasciato senza fiato. Le sagome di pietra suscitano emozioni straordinarie: il Maschio e la Femmina, eretti in un perenne ed immutabile corteggiamento, il Teschio e la Civetta, ma soprattutto l’Orante che, osservata al tramonto e da una particolare prospettiva, regala uno spettacolo naturale suggestivo in un’atmosfera quasi incantata.
Difficile dimenticare le sfumature rossastre del tramonto che si insinua tra i blocchi di pietra a delinearne i contorni e a creare la magia del creato nella sua immensità. Uno spettacolo che lascia attoniti e ammutoliti, affascinati dal divino che si percepisce e che trasuda da ogni roccia e persino dalla vegetazione che vi è intorno.
Rometta Superiore: una Domenica al Borgo 10 novembre 2019
Conoscevo questo paese solo di nome, per me solo un’anonima uscita dell’autostrada Messina – Palermo. Non mi ha mai suscitato un desiderio particolare di visitarlo. Per me un paese come tanti altri. E mi sbagliavo. Ho partecipato a questa gita proprio per la curiosità di capire cosa ci fosse di tanto particolare a Rometta Superiore ed ho avuto una piacevolissima sorpresa.
Non è affatto un paese come tanti altri, è un borgo carinissimo, accogliente, ricco di storia e di arte, un piccolo museo a cielo aperto. Una gradevolissima passeggiata tra le stradine strette e suggestive, dall’atmosfera medievaleggiante, arricchita dalle spiegazioni dell’Arch. Principato, che rendono interessanti anche il più inosservato balcone o la più scontata facciata di qualche abitazione, che invece ha tanto da raccontare.
Bellissima anche la visita al Santuario Ecce Homo di Calvaruso, un’immersione nella spiritualità più pura e toccante, emozionante il forte senso di fede che si avverte ammirando la bellissima ed intensa espressione del volto della statua dell’Ecce Homo, che suscita sentimenti di grande devozione.
Suggestiva anche la leggenda che ruota attorno a questa statua e al suo scultore, Fra Umile, che ha raggiunto gli animi dei credenti e dei pellegrini che numerosi si recano a visitare questo luogo affascinante.
Novara di Sicilia: una Domenica al Borgo 13 settembre 2020
Ultima escursione a cui ho partecipato prima che il COVID-19, purtroppo, ci fermasse. Novara di Sicilia ha per me un profondo significato affettivo legato alla mia infanzia perché mio padre, che è stato Direttore Didattico nella scuola del paese, aveva affittato una stanzetta dove alloggiare in inverno, quando il freddo e la neve gli impediva di tornare a casa e un paio di volte mi ha portato con lui.
La stanzetta si trovava sopra il negozio di abbigliamento di tale Sig. Mario Affannato, che aveva una figlia della mia età, Cettina, con la quale passavo il mio tempo quando mio padre era a scuola.
Ricordo ancora quella ragazzina e le chiacchierate sedute su un muretto di una piazzetta.
Sono passati 50 anni e da allora non ho più avuto né il modo né l’occasione di tornare a Novara di Sicilia, sebbene non sia poi così lontana. Ecco perché sono stata particolarmente felice di partecipare a questa escursione, di ritornare in un passato lontano, ma vicino nel mio cuore.
Durante il viaggio, mentre ci avvicinavamo alla meta, ho provato un’emozione indefinita, un trionfo di nostalgici ricordi del tempo passato da sola con il mio adorato papà, la pasta con la salsa, perché solo quella sapevamo cucinare, la consapevolezza di tornare dopo mezzo secolo in quei luoghi che hanno visto uno spaccato felice della mia vita, in un periodo abbastanza complicato della mia storia personale.
Durante l’escursione, camminando per le vie di Novara di Sicilia, ho cercato di aprire i cassetti ormai arrugginiti della mia memoria per ricordare qualcosa, un particolare, un portone, un balcone, che mi riportasse a quella strada, a quel negozio, a quel muretto.
Senza una logica e nessuna razionalità, spinta solo da quello che mi suggeriva il cuore che è ben lontano dall’essere ragione, ho cercato tra le donne che incontravo per strada un volto che mi ricordasse in qualche modo la mia amichetta Cettina, consapevole che era soltanto il mio stato d’animo a suggerirmi questa ricerca assurda e senza senso.
Non ho trovato né Cettina né riconosciuto quella via, quel negozio, quel portone. O forse sì, chissà!!
Dopo questo mio racconto emozionale legato a questo paese, passo ad illustrarne le bellezze, le caratteristiche, la storia e le tradizioni scoperte e conosciute grazie sempre alle interessanti ed immancabili descrizioni dell’Arch. Principato che ancora una volta ci ha stupiti con l’analisi profonda e minuziosa di ogni angolo e di ogni dipinto delle Chiese e dei siti che abbiamo visitato.
In particolare ho trovato molto interessante il racconto di una tradizione singolare ancora viva nel paese legata al maiorchino, un formaggio molto saporito, le cui forme vengono fatte rotolare giù per una strada durante un vero e proprio torneo a squadre che si svolge durante il periodo di carnevale.
E che dire dei tesori di alto valore artistico custoditi nelle splendide chiese di Novara di Sicilia, in particolare la Chiesa di Sant’Antonio, un vero scrigno di opere pregiate, che nulla hanno da invidiare alle più importanti opere esposte in musei famosi. Bellissimo anche il Teatro Riccardo Casalaina, un piccolo gioiello che può essere considerato uno dei teatri più antichi e importanti della Sicilia.
Tutto ciò che ho raccontato in queste poche ma intense righe, è avvenuto grazie a Discover Messina Travel che non finirò mai di ringraziare per avermi donato la possibilità di vivere queste emozioni.
Purtroppo si è fermato tutto, ma ricominceremo più forti e motivati di prima, saremo noi a vincere con l’aiuto di Dio e non vedo l’ora di rivedervi tutti senza mascherine uniti in un abbraccio all’insegna dell’amicizia, della fraternità e dell’entusiasmo nel percorrere nuovi tragitti per arrivare a nuove mete.
E concludo con una frase che mi piace tanto, pronunciata da una grandissima attrice in suo famoso film, Audrey Hepburn: Ci sono viaggi che si fanno con un unico bagaglio: il Cuore.
Pina Fava Chiaravalle