La sepoltura di Antonello da Messina rimane ancora un mistero.
Giovedì 22 febbraio alle ore 11 verrà celebrato il Giorno di Antonello da Messina presso l’Istituto di Istruzione Superiore “F. Maurolico”.
Interverranno il dirigente scolastico, dott.sa Giovanna De Francesco, l’arch. Nino Principato, il dott. Pippo Previti, Presidente della Fondazione Antonello da Messina e il maestro Pippo Crea da Roccavaldina.
Dopo la distribuzione e la lettura del testamento da parte degli alunni della scuola i relatori tratteranno il mistero della sepoltura del grande pittore messinese.
“…Antonello se ne tornò di Fiandra per riveder la sua patria, e per far l’Italia partecipe di così utile, e bello e commodo segreto. E stato pochi mesi a Messina, se n’andò a Vinezia dove, per essere persona molto dedita a’ piaceri e tutta venerea, si risolvè abitar sempre, e quivi finire la sua vita dove aveva trovato un modo di vivere a punto secondo il suo gusto.”
con questa categorica affermazione Giorgio Vasari (1511-1574) creava di fantasia un clamoroso falso storico che, ancora oggi, induce in errore quanti ripetono pedissequamente ciò che lui scrisse, e cioè che Antonello morì e fu sepolto a Venezia.
Dal testamento rinvenuto da Gaetano la Corte Cailler, il 7 marzo 1903, sappiamo invece che Antonello concludeva la sua avventura umana a 49 anni, minato dalla tisi ma per grazia di Dio sano di mente (…sanus tamen per dey graciam mente…), infermo a letto nella sua casa del “Cortiglio degli Schiavi” nella Contrada dei Sicofanti.
Il notaio Antonio Mangianti, che aveva giurisdizione a Messina, ne raccolse le ultime volontà. E, fra queste, la disposizione testamentaria che avrebbe ingenerato equivoci sul luogo di sepoltura a causa dell’omissione dell’aggettivo “Superiore” o “Inferiore”:
“Item volo et mando quod cadaver meum seppelliatur Jn conventu sancte marie de Jesu, cum habitu dictj conventus…”, non dimenticando di legare allo stesso convento la somma di un’onza “…pro missis celebrandis Jn dicto conventu, pro remissione peccatorum meorum.”
Ebbene, che Antonello si riferisse a Santa Maria di Gesù Superiore al Ritiro dove riposare per sempre, lo inducono a pensare numerosi indizi. Intanto, come aveva già osservato Gaetano La Corte Cailler, il complesso conventuale di Santa Maria di Gesù Inferiore “…fu iniziato nel 1463 ed alla morte di Antonello non era forse ancora completato…”.
Di contro, Santa Maria di Gesù Superiore era senz’altro più carismatico per diversi motivi, non ultima la sua molto più antica origine e della successiva rifondazione, nel 1418, ad opera del beato Matteo Gallo vescovo di Agrigento, compagno di San Bernardino da Siena (1380-1444).
Sul mistero della sua sepoltura maggiori rivelazioni verranno fatte da parte dei relatori nel corso dell’incontro del prossimo giovedì 22 febbraio, al quale invitiamo tutti i messinesi a partecipare.