Monastero Montevergine
L’11 giugno 1988, per la prima volta nella storia della chiesa cattolica, Papa Giovanni Paolo II venne a Messina per proclamare Santa Eustochia Calafato, chiamata poi dallo stesso papa “la santa all’inpiedi”.
Il complesso religioso fondato dalla santa messinese, all’inizio del suo apostolato, fu ingrandito e modificato diverse volte.
Il terremoto del 1908 risparmiò la cappellina dove veniva conservato il corpo incorrotto della santa, mentre la chiesa e
il monastero furono ricostruiti utilizzando i resti recuperati, tant’è che il prospetto è identico a quello pre-terremoto, e riaperti al culto nel 1929.
Tra le cose più preziose si conservano una grande pala sull’altare maggiore, raffigurante la “Madonna degli Angeli con S. Francesco e Santa Chiara” del 1658 attribuita al Quagliata; “San Francesco che riceve le Stimmate” del sec. XIX; un “San Biagio” di G. Corsini e un libretto trovato nel 1681, addosso alla Santa, contenente la prima regola di Santa Chiara.
Il sindaco della città, ogni anno, proseguendo un’antica tradizione risalente al 1777 e voluta dal senato messinese, offre alla santa un cero votivo durante una solenne celebrazione eucaristica.
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