Si avvicina il momento più atteso e più bello dell’anno, il Natale a Messina, intriso di tradizioni culturali e religiose. Natale a Messina è un’occasione non solo per stare in famiglia e godersi le ferie e le vacanze scolastiche, ma anche un periodo per dedicarsi a una spensierata passeggiata in città per ammirare le decorazioni natalizie allestite nel centro storico e nei quartieri, e visitare i Mercatini di Natale a Messina e i presepi siciliani in mostra presso le chiese cittadine. Non mancherà di certo gustare i dolci tipici del Natale e brindare insieme agli amici e ai parenti.
Vediamo in questo articolo cosa fare a Messina nel periodo natalizio. Si comincia l’8 di Dicembre quando, per tradizione, si addobbano le case con gli alberi di Natale: coloratissimi e caratteristici sono i decori in ceramica siciliana, realizzate dagli artigiani di Caltagirone, Santo Stefano di Camastra, Patti e Sciacca, che donano all’albero di Natale un tocco originale e tutto made in Sicily. Anche le piazze della città si abbelliscono con l’accensione degli alberi di Natale e delle luminarie nei diversi quartieri, soprattutto in Piazza Duomo, Piazza Cairoli e nel centro storico.
E’ consuetudine organizzare i Mercatini di Natale a Messina, con espositori locali che spaziano dall’artigianato all’enogastronomia. Le feste del Natale a Messina sono animate dal suono delle zampogne (chiamate in dialetto messinese ciaramedde) con veri e propri concerti o sfilate nel centro cittadino e durante le celebrazioni religiose.
Dunque, cosa fare a Messina? Scopri l’itinerario del Natale a Messina nelle chiese più rappresentative della città.
Tradizioni del Natale a Messina
Le festività del Natale a Messina prendono il via l’8 Dicembre nel giorno dedicato all’Immacolata Concezione, elevata a patrona particolare della città di Messina per volontà del Senato nel 1647. Nella Chiesa di S. Francesco d’Assisi all’Immacolata di Viale Boccetta si venera il prezioso simulacro, rivestito da una lamina in argento, opera degli illustri maestri argentieri messinesi del XVII secolo.
Tale statua rimase miracolosamente indenne per ben tre volte: durante l’incendio del 23 Luglio del 1884 che distrusse gli interni della Chiesa, durante il terremoto di Messina del 1908 e durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Della Chiesa di origine medievale (1254), sono sopravvissute le maestose absidi merlate e strombate.
Sempre nella Chiesa di S. Francesco d’Assisi all’Immacolata la notte tra il 24 e il 25 Dicembre, al termine della Santa Messa, si svolge una delle tradizioni più antiche e sentite del Natale a Messina: la Secolare Processione del Bambino Gesù, organizzata dalla Confraternita Maria SS. della Luce (fondata nel 1626), accompagnata dal suono di campanelli e dallo sparo di fuochi d’artificio. A partire dal XVII secolo dalla Chiesetta della Madonna della Luce si avviava la processione notturna con la statua di un Bambinello in cera tenuto in braccio da un canonico del Capitolo della Cattedrale, sotto un ricco baldacchino sostenuto dai confrati, che percorreva le vie principali della città fino alla Cattedrale. Il terremoto del 1908 distrusse la Chiesa e la Confraternita si ricostituì presso il vicino Tempio dedicato a San Francesco.
Le artistiche statuette in cera raffiguranti il Bambinello non potevano mancare nei presepi siciliani dei messinesi ed erano molto richieste agli artigiani locali specializzati nella ceroplastica. Nella Chiesa di Gesù e Maria delle Trombe si venera il Bambino Gesù di Padre Fabris, sacerdote della Chiesa di S. Gioacchino Sacra Betlemme, molto devoto al tema del Natale a Messina, che acquistò dal canonico Domenico Rizzo la statuetta di cera del Bambinello per inaugurare un presepe nell’oratorio adiacente alla chiesa.
Il 23 Febbraio del 1712 la piccola statua iniziò a lacrimare: dopo le opportune indagini e verificata la natura miracolosa della Lacrimazione, il Senato messinese stabilì che ogni anno il 23 Febbraio venisse offerto un cero al Bambinello, tradizione oggi portata avanti dall’amministrazione comunale. La miracolosa statuetta del Bambinello di Padre Fabris giace all’interno di una teca di vetro con decori in bronzo dorato ed eleganti cesellature, nella cui parte sommitale sono presenti i sigilli apposti nei secoli dagli arcivescovi di Messina.
L’urna, opera dell’argentiere messinese Francesco Natale Juvarra, tra i testimoni oculari della Lacrimazione, custodisce anche la reliquia della bambagia con la quale sono state asciugate le miracolose lacrime. Inoltre, ad angolo tra la Via Romagnosi e la Via della Munizione (pressi Galleria Vittorio Emanuele), si trova una icona in terracotta del Bambino Gesù con l’iscrizione Lacrimatus est Jesus, posta nel luogo in cui sorgeva la Chiesa di San Gioacchino, retta da Padre Fabris, dove avvenne l’episodio della Lacrimazione. Tale formella è stata realizzata dal maestro Salemi di Savoca.
In passato durante il periodo di Natale a Messina si realizzavano le tradizionali Cone, ovvero delle composizioni in materiale vegetale (foglie, frutta e verdura di stagione, agrumi, frutta secca, noci) che adornavano una grotta in cui veniva collocata al centro la statua del Bambinello.
Il tema della Natività è molto usuale nelle arti figurative, sia nella pittura che nella scultura. Percorrendo l’itinerario del Natale a Messina scopriamo un interessante ciclo di affreschi nella Chiesa di Sant’Antonio Abate, opera di Salvatore de Pasquale (1954): Sposalizio, Annunciazione e Natività. La Chiesa, a pianta circolare, fu costruita sulle macerie della Chiesa della SS. Annunziata dei Teatini, opera in stile barocco del XVII secolo di Guarino Guarini, autore della Cappella della Sacra Sindone nella Cattedrale di Torino.
Anche i complessi meccanismi dell’orologio astronomico di Piazza Duomo, adiacente alla Cattedrale, ospitano una raffigurazione legata alla Natività: durante il consueto spettacolo del Campanile di Mezzogiorno, il giorno di Natale a Messina, nella quarta finestra dal basso relativa alle scene bibliche, potremo ammirare l’Adorazione dei Pastori in cui i pastori sfilano e si inchinano dinanzi alla Sacra Famiglia, sulle note dell’Ave Maria di Schubert.
Il tema della Natività è stato interpretato anche da Michelangelo Merisi da Caravaggio durante il suo soggiorno a Messina nel 1609. Esposta presso al Museo Regionale MuMe, nella sala a lui dedicata, la tela dell’Adorazione dei Pastori di Caravaggio, commissionata dal Senato per la Chiesa di S. Maria della Concezione retta dai Padri Cappuccini, è ricordata come primo esemplare di Natività povera ed estremamente realistica, dove domina la tecnica del chiaroscuro e la fonte di luce è proprio Gesù Bambino
Natale in Sicilia: i presepi siciliani
Il Natale in Sicilia è anticipato dalla festa di Santa Lucia, il cui culto è diffuso in tutta la regione e in particolare nella città di Siracusa dove è elevata a Santa Patrona. Le celebrazioni hanno luogo il 13 Dicembre in ricordo del martirio sotto Diocleziano nell’anno 304 d.C. In questo giorno la statua d’argento della Santa contenente le sue reliquie viene esposta ai fedeli nella Cappella di Santa Lucia all’interno della Cattedrale di Siracusa e da qui portata in processione per le vie principali.
I Siracusani tramandano “il miracolo del grano” secondo il quale il 13 Dicembre del 1646 navi piena di grano entrarono in porto ponendo fine a una lunga carestia: da qui la tradizione di non mangiare pane, pasta e farinacei preferendo riso, legumi e cereali nel giorno dedicato a Santa Lucia. Oltre agli arancini di riso, alle panelle e alle crocchette, a Messina si preparano i panini di Santa Lucia, dal caratteristico colore giallo-arancio perchè l’impasto è a base di farina di mais. Un piatto tipico di questa festa è la cuccìa, un dolce casalingo diffuso soprattutto a Palermo e a Siracusa preparato con del grano cotto condito con crema di ricotta, cannella, zucchero, canditi e gocce di cioccolato.
Simbolo del periodo di Natale in Sicilia è il presepe: di varie dimensioni e materiali (ceramica, cartapesta, legno, cera, resina, sughero), in ogni casa è allestito il presepe con la capanna dove al centro è posizionata la mangiatoia con Gesù Bambino, la Madonna e San Giuseppe, attorniati dal bue e dall’asinello, mentre all’esterno sono collocati i Re Magi e i pastori, in un’ambientazione più o meno ricca di altri personaggi come contadini, mercanti e animali.
A Messina, nel Lago Grande di Ganzirri, il presepe viene allestito su una barca arricchita da festose luminarie. Non è Natale in Sicilia senza il Presepe Vivente, con centinaia di figuranti che personificano la Sacra Famiglia, i soldati della Legione Romana, la corte di Re Erode: tra i più famosi e longevi presepi siciliani quelli di Gangi (Palermo), Mineo (Catania), Castanea delle Furie, Santa Lucia del Mela e Monforte San Giorgio (Messina).
A Piazza Duomo, all’interno della monumentale Cattedrale di Messina, è possibile ammirare due esempi di presepe napoletano, esposti permanentemente all’ingresso del Museo del Tesoro del Duomo e nella navata di destra in corrispondenza dell’organo. Anche presso la Chiesa dei Catalani, ammirevole esempio dell’arte arabo-normanna, è possibile visitare un caratteristico presepe napoletano.
A differenza dei presepi siciliani, il presepe napoletano si caratterizza per una ambientazione settecentesca: si distinguono alcuni personaggi (il pescatore, il monaco, la meretrice, il vinaio, la zingara) che indossano gli abiti tipici dalla moda barocca.
Natale a Messina in tavola
Natale in Sicilia si trascorre a tavola, all’insegna dell’enogastronomia: tante sono le pietanze tradizionali e le ricette di famiglia che si preparano per i pranzi e le cene di Natale a Messina.
Le ricette di Natale a Messina sono quelle degli eventi conviviali in genere della cucina siciliana: la pasta ‘ncaciata, le braciole alla messinese, il polpettone e il falsomagro, così chiamato perchè non è assolutamente un piatto leggero, anzi… è una fetta di carne arrotolata e cucinata al sugo ripiena di uova sode, salame (in alternativa prosciutto cotto o altro salume), formaggio (caciocavallo o provola), pangrattato.
Al termine di un pranzo in famiglia di Natale in Sicilia non mancano di certo i dolci, accompagnati da un buon vino da dessert assolutamente made in Sicily: Marsala, Zibibbo, Moscato, Passito di Pantelleria o Malvasia.
Accanto ai tradizionali Panettoni, Pandori e Torroni, diffusi in tutta Italia nel periodo di Natale a Messina si porta in tavola la Stella di Natale: non si tratta del tipico fiore natalizio, presente comunque in ogni casa durante le feste, bensì di un dolce tipico messinese a base di pasta frolla modellata forma di stella e ripiena di cedro candito e amarene, oppure di frutta secca (fichi secchi, mandorle, uva passa, noci), frutta candita, cacao e cannella.
Per i più golosi consigliamo la pignolata messinese, dolce consumato anche durante la ricorrenza del Carnevale. È costituita da palline di pasta fritta, ricoperte da glassa, metà al limone e metà al cioccolato.
Con l’occasione che questo Natale a Messina sia ricco di ottimismo e di serenità, vi auguriamo Buone Feste!