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Palermo Normanna

Palermo è considerata la culla della cultura e della civiltà in Sicilia: i primi a insediarsi furono i Fenici, seguiti dai Greci, dai Romani nel I sec. d.C., dagli Arabi e dai Normanni. Proprio la convivenza di queste due ultime culture ha portato fino ai giorni nostri straordinarie testimonianze di quello che è conosciuto oggi dall’Unesco come “itinerario arabo-normanno”, che include anche le vicine Cattedrali di Monreale e Cefalù.

Il Palazzo dei Normanni sorge sul punto più alto della città. La sua costruzione risale al IX secolo: durante la dominazione araba venne edificato il primo corpo del palazzo tra i fiumi Kemonia e Papireto denominato Al Qasr, termine che indica castello adibito a fortezza militare.

Con l’arrivo dei Normanni a Palermo, nel 1072, ebbero inizio i lavori di ricostruzione ed ampliamento che avrebbero condotto nel 1130, dopo l’incoronazione di Ruggero II d’Altavilla, alla trasformazione della fortezza in Palazzo Reale.

Si tratta della più antica residenza reale d’Europa, dimora dei sovrani del Regno di Sicilia, sede imperiale con Federico II e Corrado IV e dello storico Parlamento siciliano. Al primo piano del palazzo si trova la Cappella Palatina, luogo di culto a tre navate dedicato ai SS. Pietro e Paolo, realizzata da Ruggero II come cappella privata della famiglia reale e consacrata il 28 aprile 1140.

La cupola, le pareti del transetto e le absidi sono interamente decorate nella parte superiore da mosaici bizantini, tra i più importanti e noti della Sicilia, raffiguranti il Cristo Pantocratore, gli evangelisti e varie scene bibliche.

L’iscrizione in latino, greco e arabo del 1142, a ricordo dell’orologio idraulico voluto da Ruggero II, oggi posta sulla parete a sinistra prima dell’ingresso alla Cappella, testimonia l’intrecciarsi di culture e civiltà nella Palermo normanna.

Sono attribuibili ai Normanni la Torre Pisana, edificata da Guglielmo II di Sicilia detto Guglielmo il Buono col contributo di maestranze pisane, rimaneggiata più tardi dagli spagnoli.

In epoca sveva con Federico II vi si riuniva la scuola poetica siciliana e nel 1790 fu sede dell’osservatorio astronomico; la Torre della Gioaria (dall’arabo ingioiellata) o Torre del Tesoro, ricchissima di ornamenti; e la Sala di Re Ruggero con bellissimi mosaici, di matrice profana, che rappresentano elementi fitomorfi, zoomorfi ed antropomorfi come scene di caccia e allegorie del potere normanno.

Il pieno del gusto arabo-normanno lo troviamo nella maestosa Cattedrale consacrata alla Madonna Assunta. La prima costruzione risale al IV secolo, dopo l’editto di Costantino, esattamente nello stesso luogo dove molti cristiani avevano subito il martirio.

Con l’avvento dei saraceni nell’831, la chiesa venne modificata e trasformata in una moschea, per poi essere restituita al culto cristiano con l’avvento dei normanni nell’anno 1072. Danneggiata dal terremoto del 1169, venne sostituita dalla Cattedrale gualteriana (opera di Guarltiero Offamilio) nel 1185.

Vi si accede da un fastoso portico, ritenuto un grande capolavoro dell’arte siciliana, che rimarca fortemente i caratteri stilistici dell’architettura catalana in gotico fiorito.

Le tre arcate ogivali, di forma arabeggiante, fiancheggiate da due torri laterali decorate a intarsi con pomice lavica, sono sovrastate da un grande timpano, inquadrato da una fascia decorativa di elementi scultorei che raffigurano animali in movimento, figure vegetali e antropomorfe.

Sotto il portico, si trovano bassorilievi di grande interesse storico, che celebrano l’uno l’incoronazione di Vittorio Amedeo II di Savoia, l’altro quella di Carlo III di Borbone, avvenute entrambi nel Duomo palermitano.

L’interno della chiesa non è stupefacente come l’esterno, ma è comunque molto interessante. Anzi, sono custoditi alcune importanti opere d’arte, come le Tombe Reali, ed in particolare il sarcofago di Federico II; come il Tesoro del Duomo che custodisce preziosi paramenti e suppellettili, argenti sacri, paliotti d’altare, la corona e i gioielli di Costanza d’Aragona, e la cripta ricca di antichi sarcofagi di età paleocristiana.

Un elemento molto interessante è la meridiana, ideata nel 1794 e inaugurata il 4 giugno 1801, solennità del Corpus Domini. Percorrendo la navata destra, avvicinandosi al transetto, si nota abbastanza facilmente la sottile linea di ottone (lunga 21,82 metri) che si sviluppa in obliquo attraversando la navata centrale fino al colonnato di destra.

Nella cupola sovrastante, all’altezza di poco meno di 12 metri, si trova il piccolo foro gnomonico da cui filtra il raggio solare all’istante del mezzogiorno, che va a posarsi lungo l’asse della meridiana; a seconda del periodo dell’anno e quindi al variare della posizione del sole sull’orizzonte, la macchia solare va spostandosi determinando contemporaneamente l’avvicendarsi dei mesi e delle stagioni ed i corrispondenti segni zodiacali.

Essi sono realizzati in marmi policromi e risaltano nell’orlatura di marmo bianco percorsa dalla linea di ottone.

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