“Una nuova esperienza al Borgo di Montalbano Elicona” immersi nell’atmosfera che si respira in quello che è stato il Borgo più bello d’Italia nel 2015.
In provincia di Messina, Montalbano Elicona si trova a oltre 900 metri sul livello del mare: il nome deriva dal latino mons albus (monte bianco) per la presenza di neve sulle cime collinari, e dal greco elikon (tortuoso).
Il suo centro storico è dominato dal Castello medievale, costituito da una fortezza di epoca normanno-sveva e dal palazzo reale svevo-aragonese sotto il regno dell’imperatore Federico II di Svevia. Più tardi Federico III d’Aragona vi stabilisce la sua residenza consolidandone la struttura difensiva e l’abitato circostante con nuove mura fortificate.
Il Borgo medievale che si apre ai piedi del Castello è caratterizzato da vicoli, palazzi nobiliari decorati da portali barocchi seicenteschi, e dalla Chiesa Madre. Originariamente era una chiesa medievale, rifondata nel 1654, anno in cui fu realizzata la torre campanaria. All’interno è abbellita con decorazioni in marmo, tra cui la statua di San Nicola e un ciborio, opere dei Gagini.
Montalbano è una famosa meta turistica per gli amanti della natura e del trekking, per la presenza dell’affascinante Argimusco, situato nei pressi del Bosco di Malabotta, un’oasi verde con alberi centenari in cui perdersi attraversandone i sentieri. L’altopiano dell’Argimusco rappresenta un luogo sacro in epoca preistorica, dove scoprire rocce arenarie e dolmen antropomorfi.
Questo luogo suscita ancora molto mistero circa la sua origine e i suoi scopi. In particolare, nonostante i numerosi studi, non si è ancora stabilito con certezza se la conformazione delle rocce sia dovuta alla mano dell’uomo oppure all’erosione climatica.
Circa gli scopi, si pensa che le rocce fungessero da osservatorio astronomico per i fenomeni celesti, soprattutto durante i solstizi e gli equinozi delle stagioni, e che vi si svolgessero attività rituali legate alla fertilità e al culto delle divinità della Terra e del Cielo.
È stata anche avanzata l’ipotesi che si tratti dei resti di un villaggio preistorico almeno dell’epoca dell’età del Bronzo. Le diverse forme antropomorfe delle rocce hanno incuriosito archeologi, geologi, scienziati, astronomi e alchimisti, che le hanno “ribattezzate” come l’Aquila, il Babbuino, il Mammut, l’Ariete, il Serpente, il Sacerdote, l’Orante e altri profili umani situati nei pressi della Grande Rupe.
La roccia dei Sette Scalini doveva essere un punto strategico di osservazione verso occidente. Nel complesso roccioso, si distingue anche la Rupe dell’Acqua, caratterizzata da una grande vasca utilizzata probabilmente per i riti dell’acqua.
Attraversando le rocce millenarie, immerse nel verde, la nostra passeggiata mistica sarà accompagnata dalla visione panorami mozzafiato, specialmente sul versante occidentale dell’Etna, un’immagine spettacolare soprattutto durante le eruzioni vulcaniche.
Visitare Montalbano Elicona è anche un’occasione per assaporare le bontà locali come la genuina bontà del suo “pane” e la squisita provola di Montalbano, prodotto tipico dei Nebrodi.
Per partecipare all’evento visita la pagina “Una Domenica al Borgo di Montalbano Elicona”.